Emanuele Colombu realizza il sogno dei 50 anni: ha corso la maratona di New York
3 Novembre 2025

L'atleta Emanuele Colombu alla maratona di New York
San Nicolò d’Arcidano
Originario di San Nicolò d’Arcidano, è affetto da retinite pigmentosa, ma non si ferma davanti alle difficoltà
Nuovo grande traguardo per Emanuele Colombu, atleta originario di San Nicolò d’Arcidano, residente a Roma: per i suoi 50 anni ha realizzato il grande sogno di prendere parte alla maratona di New York, non lasciandosi fermare dalla retinite pigmentosa della quale affetto neanche stavolta.
È solo l’ultima avventura sportiva di Colombu, che nel maggio dello scorso anno ha corso la 49ª edizione della 100 km del Passatore, l’ultramaratona da Firenze a Faenza.
“Il suo sogno per i 50 anni era proprio quello di partecipare alla maratona di New York. I genitori Lisetta e Giuseppe hanno fatto il tifo per lui davanti alla TV, così come la figlia Beatrice, le sorelle e tutte le persone che gli vogliono bene”, spiegano i nipoti Carlotta Fanari, Gian Marco e Gabriele Uras. “Per noi è un vero esempio di determinazione e forza di volontà: non si ferma e continua a correre nonostante le difficoltà”.

Una vita legata a doppio filo con lo sport. “Ha iniziato a correre anni fa per una scommessa fatta con la cugina”, raccontano i nipoti. “All’inizio correva dopo il lavoro indossando le scarpe antinfortunistiche: una doppia fatica. Poi quando ha visto che è riuscito a correre per più di 10 chilometri ha deciso di comprare le scarpe e da allora non si è più fermato. Oltre 50 gare all’anno tra maratone e mezze maratone”.
“Ogni settimana partecipa a una gara, dall’Italia all’Europa, di cui una delle ultime ad Atene. Una bellissima esperienza”, proseguono i parenti. “Corre nonostante le difficoltà: dice che segue chi ha davanti, perché vede quel che noi potremmo vedere guardando dal buco di una serratura. Il giorno corre da solo, ma per le notturne ha sempre qualche amico che l’accompagna e utilizza il cordino”.
Nonostante si sia trasferito a Roma da oltre trent’anni, non ha perso l’amore per la sua terra. “Lo chiamano “il sardo”, perché corre con la sua bandana dei quattro Mori in testa che non molla mai”, concludono i nipoti. “Il fatto che la indossi per ogni gara è un simbolo della sua passione e orgoglio per la Sardegna. La sua partecipazione alla maratona alla maratona di New York è un’impresa straordinaria: vorremmo davvero che la sua storia fosse d’ispirazione per molti, perché insegna a non arrendersi mai, neanche davanti alle difficoltà”.

Lunedì, 3 novembre 2025