Omicidio di Terralba: chi era alla guida dell’auto che ha investito la vittima?
9 Ottobre 2025
Nuove ipotesi investigative dopo l'arresto dell'imprenditore Battista Manis

Terralba
Nuove ipotesi investigative dopo l’arresto dell’imprenditore Battista Manis
Gli inquirenti ritengono che sia stato l’imprenditore Battista Manis a uccidere Claudio Manca, 49 anni, assassinato alla periferia di Terralba, dove il suo corpo era stato trovato in una cunetta lo scorso 26 settembre. Ma ora stanno verificando se fosse lui alla guida dell’auto investitrice. Potrebbe esserci stata, infatti, un’altra persona, così come a bordo non si esclude viaggiasse un terzo passeggero.
Ipotesi investigative che aprono ancora scenari inediti in un’inchiesta difficile. Le verifiche degli inquirenti sono in corso. Battista Manis al giudice non ha voluto rispondere, ma tramite i suoi avvocati dal carcere si è dichiarato innocente. Gli inquirenti, però, non gli credono. Addirittura adesso c’è il sospetto che l’imprenditore se non al volante dell’auto investitrice, viaggiasse sul sedile a fianco e abbia preso lo sterzo alla vista di Claudio Manca, che la drammatica notte precedeva con la sua bicicletta lungo la strada, tanto da urtarlo con l’auto, facendolo cadere. A quel punto Manis sarebbe sceso dall’utilitaria di famiglia e lo avrebbe picchiato selvaggiamente.
Non sarà semplice trovare riscontri a questa ipotesi. Elementi si attendono dall’esame eseguito sul corpo di Claudio Manca e da altri accertamenti che sono tuttora in corso. I carabinieri avrebbero eseguito diversi altri interrogatori.
Ieri, intanto, a Terralba si sono svolti nella chiesa parrocchiale di San Pietro, i funerali di Claudio Manca. Le esequie sono state presiedute dal vescovo di Ales Terralba e arcivescovo di Oristano, monsignor Roberto Carboni, alla presenza dei familiari e di numerosi fedeli.
Nell’omelia, monsignor Carboni ha sottolineato il dolore della comunità e la necessità di stringersi intorno alla famiglia.
“Devo dire la verità, cari fedeli”, ha detto l’arcivescovo, “oggi non vorrei essere qui. Non vorrei accompagnare questo fratello, Claudio, la cui morte non è stato un incidente ma è venuta per mano di altri. Avrei voluto essere qui a Terralba per altri incontri, per stare insieme, per fare festa, per ringraziare il Signore per le cose buone che ci ha dato”.
“Purtroppo”, ha detto ancora il vescovo, “non possiamo cambiare la storia e far tornare indietro il tempo. Le uniche parole che ci possono aiutare sono quelle del Vangelo: ci annunciano la resurrezione di Cristo, ci dicono che il male non avrà l’ultima parola”.
“Siamo qui stasera non per giudicare”, ha aggiunto monsignor Carboni. “Non è il nostro ruolo. Altri dovranno cercare la verità delle cose, le responsabilità. Noi siamo qui per pregare per Claudio, lo affidiamo alla misericordia di Dio. Siamo qui come cristiani per pregare per questo fratello”.
Al termine della cerimonia, la salma di Claudio Manca è stata accompagnata al cimitero di Terralba.
Giovedì, 9 ottobre 2025